biodiesel

La riduzione dei dazi sul biodiesel prodotto in Argentina potrebbe avere un impatto negativo sugli investimenti italiani in questo settore. E’ quanto ha sottolineato ASSITOL, l’Associazione italiana dell’industria olearia riferendosi alla diminuzione della tassazione sul biocombustibile prodotto nel Paese sudamericano dal 22-23% al 4,5% a partire dal prossimo 28 settembre.  La decisione arriva dopo il ricorso vinto dal Governo di Buenos Aires al WTO (World Trade Organization) per i dazi imposti dall’Unione Europea dal 2013.

Biodiesel argentino più conveniente di quello europeo

Una riduzione così severa e immediata  afferma in una nota Alistair Fraser, presidente del Gruppo Biodiesel di ASSITOL – renderebbe più conveniente il biodiesel argentino rispetto a quello prodotto in Europa, con effetti nefasti sulle aziende italiane del settore, che molto hanno investito in questi anni per implementare la nostra produzione”.

L’uso degli OGM

Tra gli elementi evidenziati da Assitol il fatto che il prodotto argentino – a differenza del biocombustibile italiano ottenuto da farine protetiche e oli vegetali – è “in buona parte” ricavato da OGM. Questa scelta – spiega Fraser – “danneggerebbe le imprese che hanno puntato sugli oli vegetali per usi tecnici, in virtù della vocazione agricola nazionale. Il danno sarebbe significativo anche per il comparto primario, che ha trovato nel filone delle agroenergie un importante sbocco produttivo ed una fonte supplementare di reddito”.

Il commento del Mise sul biodiesel

A prendere posizione sulla questione anche il Mise – si legge nella nota di Assitol –  che “si è espresso con fermezza contro la decisione di Bruxelles”.  Ringraziamo le nostre istituzioni per l’impegno a favore delle aziende italiane – afferma in nota il presidente del Gruppo Biodiesel – e confidiamo che tale sostegno favorisca in futuro una maggior tutela della produzione italiana di biodiesel, costretta ad affrontare la concorrenza aggressiva dei Paesi extra-UE, senza poter contare su strumenti adeguati”.


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