Una compensazione delle emissioni prodotte dalle foreste con la capacità di assorbimento delle foreste stesse, delle colture e dei pascoli. È quanto prevede il testo della proposta legislativa – approvata mercoledì 13 settembre dal Parlamento Europeo – con la quale vengono date nuove regole per ridurre le emissioni di gas a effetto serra e aumentare la capacità di assorbimento delle foreste.
In base a quanto contenuto nel testo – passato con 532 voti favorevoli, 144 voti e 20 astensioni – a partire dal 2030 gli Stati membri dovrebbero aumentare la capacità di assorbimento di CO2 fino a superare le emissioni prodotte. Un trend in linea con gli obiettivi a lungo termine dell’UE e con l’accordo di Parigi.
La possibilità di depositare il ‘credito di emissioni’
Ma come funzionerà più in dettaglio il meccanismo? Nel caso in cui la capacità di assorbimento di CO2 risulti superiore alle emissioni legate all’utilizzo del terreno nei primi 5 anni dopo l’entrata in vigore delle regole – si legge in una nota del Parlamento Europeo – questa sorta di ‘credito’ potrà essere depositato. Questo vuol dire che potrà essere sfruttato in un secondo momento per il raggiungimento degli obiettivi del quinquennio successivo. “Gli Stati Membri – prosegue la nota – possono anche utilizzare una parte di tali crediti per rispettare gli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati dal regolamento che limita le emissioni nazionali dei gas a effetto serra (GHG)”.
Comunicare ogni anno i valori delle emissioni
Gli Stati membri dovranno, inoltre, comunicare annualmente i valori delle loro emissioni. Questo servirà ad equilibrare emissioni e capacità di assorbimento nei due quinquenni 2021-25 e 2026-2030. “Nel caso in cui uno Stato membro non adempisse ai propri impegni nei periodi definiti, il disavanzo sarà contabilizzato nell’ambito del regolamento sulle emissioni GHG”.
I parametri di riferimento
I parametri di riferimento per ogni Paese UE saranno fissati sulla base di un ‘livello di riferimento forestale’. Si tratta di una stima delle emissioni annue nette medie o della capacità di assorbimento risultante dalla gestione dei terreni forestali all’interno del territorio di un determinato Stato membro. L’idea è quella di basarsi su pratiche di gestione documentate tra il 2000 e il 2012, un periodo più recente di quello proposto dalla Commissione (1990-2009).
Le emissioni che esulano dal controllo degli Stati membri – come ad esempio gli incendi boschivi – possono essere escluse dalla contabilizzazione. “Tuttavia, le norme limitano tale esenzione per evitare di creare scappatoie”.
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