Garanzie e affidabilità. È ciò che il governo giapponese si aspetta dal confronto di marzo con gli sviluppatori di 672 impianti solari. In palio i permessi per la costruzione di centrali per 3 GW di potenza.
Un problema di fondi e autorizzazioni che coinvolge il costo dei materiali e l’occupazione del suolo per impianti, anche utility scale. Risolvere una simile situazione consentirebbe di produrre entro il 2030 tra il 25% e il 35% di energia.
Si prospetta una valida alternativa alla produzione da fonti nucleari: attualmente tutti i 50 reattori del Giappone sono fermi e alimentano la diatriba rispetto l’opportunità o meno di riavviare il nucleare.
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