“Guardare al passato con un occhio al futuro”, accantonare un approccio nostalgico a favore di un atteggiamento innovativo in grado di “reinterpretare” la tradizione “per reimpostare nuovi mercati e nuovi scenari economici”. E’ questo, secondo Glenda Giampaoli, direttrice del Museo della canapa di Sant’Anatolia di Narco, l’approccio più efficace per sfruttare al meglio le potenzialità della canapa, materia prima a impatto zero e risorsa su cui puntare per rilanciare l’Umbria e la Valnerina, recentemente colpite dal terremoto.
A riprova della versatilità di questo materiale pratico e naturale le 11 diverse realizzazioni di design in mostra, all’Università degli Studi di Milano, nella settimana del Fuorisalone. Undici creazioni che reinvestano questo materiale tra sperimentazione e innovazione, realizzate per il progetto Fabric – Action, iniziativa nata per sostenere la Valnerina e promossa da Regione Umbria, Fondazione Politecnico e Polifactory di Milano in collaborazione con il Museo della Canapa di Sant’Anatolia di Narco.
Fabric- Action: canapa, design e branding territoriale
Tra le opere in esposizione strumentazioni musicali con percussori in canapa, un basso-ukulele, una culla a sospensione per l’infanzia, un purificatore d’aria, un sistema di pannelli fonoassorbenti, uno skateboard. Tutte declinazioni di un uso quotidiano di un materiale antico, naturale e sostenibile. “L’idea – ha sottolineato GlendaGiampaoli – è partire da un prodotto come la canapa che identifica un territorio e su questo innovare attraverso progetti di design con l’obiettivo di promuovere nuova progettualità”. Al termine dell’esposizione, come gesto di solidarietà, i progetti saranno donati dai designer al Museo della Canapa e presentati in altre occasioni di rilievo internazionale nel corso del 2017. Una scelta che si inserisce nel quadro delle attività di branding territoriale della Valneriana. ( a fine articolo il servizio video).
Ricostruzione post- terremoto
Nell’ambito delle iniziative per la design week di Milano, sempre all’Università Statale, è stato organizzato anche il Convegno “Ricostruzione in Umbria: Tecnologia e architettura per la qualità dei nuovi edifici in Valnerina” a cui hanno partecipato, tra gli altri, Vasco Errani, Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione nei territori colpiti dal terremoto del centro Italia, Catiuscia Marini, Presidente Regione Umbria, Stefano Boeri, Architetto, Paolo Verducci del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Perugia e Paolo Belardi, Direttore dell’Accademia delle Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia.
Paolo Verducci del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Perugia ha parlato, in particolare, di un progetto di ricerca a cui l’Università sta lavorando con la Regione Umbria e con il gruppo della protezione civile di Foligno per la progettazione e realizzazione di strutture temporanee per la delocalizzazione di attività ristorative e commerciali a Norcia e Castelluccio di Norcia ( a Perugia si tratta, invece, di una scuola).
Questi edifici declinano il tema dell’edificio smart in un’accezione legata alla rapidità di gestione di un problema. “Sono strutture realizzate con materiali riciclabili, sono strutture in legno e in acciaio, integrano tutte quelle che sono le tecniche edilizie a secco. Sono cantieri quindi con una durata minima, con una riduzione delle emissioni di CO2 in fase di costruzione, in più sono edifici che hanno un livello di tecnologie basiche in modo da poterle realizzare velocemente”, ha spiegato il docente.
In particolare per quanto riguarda le illuminazioni saranno impiagati “led a basso impatto ambientale e impianti fotovoltaici stand alone che daranno energia elettrica”, ha aggiunto Verducci che ha spiegato come le strutture sfrutteranno anche la canapa, “impiegata per costruire gli involucri esterni e i rivestimenti, pavimenti e una parte dei rivestimenti interni. La canapa, uno dei materiali tipici della Valnerina che la Regione Umbria sta brandizzando, è un materiale interessante , perché è traspirante leggero, ignifugo può essere utilizzato in una fase sperimentale”.
Verducci ha poi parlato del progetto Smart land, volto a promuovere il rilancio della Valerina. “La Valnerina – ha spiegato il docente – è una delle tre aree interne della regione dell’Umbria, è in via di spopolamento già da prima del sisma del 24 agosto. il sisma ha accelerato questo fenomeno, nel 2011 gli abitanti erano circa 20 mila noi speriamo di poter raddoppiare questa cifra entro il 2030. Per fare questo bisogna intervenire su più aspetti: non solo sulla qualità degli edifici, ma anche sulla mobilità, sull’energia (quali fonti usare), sull’aspetto infrastrutturale, della governance, della partecipazione”.
Stefano Boeri, autore del progetto del centro polivalente che avrà sede a Norcia, ha parlato dell’importanza, nel processo di ricostruzione, dei materiali e della necessità di mettere in atto percorsi di intervento immediato. L’archistar ha, inoltre, sottolineato, tra i tanti temi, anche l’importanza di concentrare l’attenzione ai luoghi del lavoro, e di rendere la sicurezza un tema chiave, un valore fondamentale per compiere scelte coraggiose.
Se Vasco Errani ha sottolineato l’importanza di puntare su qualità, solidarietà e su un processo di ricostruzione che tuteli l’identità delle comunità locali, il Direttore dell’Accademia delle Belle Arti “Pietro Vannucci” di Perugia Paolo Belardi ha parlato del contributo che l’arte può apportare al processo di riappropriamento del territorio. La rinascita post – terremoto, infatti, passa anche dalla rielaborazione creativa degli edifici. In questo senso, ad esempio, i ruderi diventano vere e proprie opere d’arte grazie all’intervento di grandi artisti e le impalcature inserite per ricostruire dopo il sisma – elemento simbolo della distruzione – si coprono di colori attraverso un lavoro di camfouflage trasformandosi in segni di rinascita.
http://www.youtube.com/watch?v=HTPSAasdoAE
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