L’anello ciclabile del Garda, che si estende per un percorso di oltre 140 km, entra nel Sistema nazionale delle ciclovie turistiche. Una rete, come previsto dalla legge di Stabilità 2016, che andrà a rinnovare e sostituire il vecchio sistema di piste ciclabili.
L’ok del Ministro Delrio
Ieri la risposta positiva del Ministro dei Trasporti Graziano Delrio alla richiesta avanzata nel 2015 dall’Assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia Mauro Parolini e dagli assessori di Regione Veneto Elisa De Berti e della Provincia autonoma di Trento Mauro Gilmozzi.
Il Ministro ha “apprezzato lo studio di fattibilità che abbiamo condotto grazie al lavoro di un gruppo tecnico interregionale ad hoc e ha confermato un preciso impegno ad assegnare all’opera nuove risorse statali”, ha commentato Parolini.
Le ricadute sul territorio del cicloturismo
Risorse che si affiancheranno a quelle messe in campo da regioni ed enti locali per completare l’anello del Garda, circuito di “interesse nazionale” e “importanza strategica”, come rimarcato da Parolini, che ha “valenza turistica internazionale” e “ricaduta economica sul territorio”.
Per definire i compiti dei firmatari e far partire i primi cantieri, nelle prossime settimane si svolgeranno alcuni incontri tecnici per arrivare al più presto alla firma del protocollo. L’anello ha le carte in regola per “diventare la capitale europea del cicloturismo e del turismo lento”, ha rimarcato Parolini. Il cicloturismo ha grosse potenzialità in termini di sviluppo e ricadute sul territorio: “Si stima infatti che in Europa ogni chilometro di ciclabile turistica sia in grado di generare un indotto annuo tra i 110 e i 350 mila euro”.
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