Raggiungere l’autosufficienza energetica nel giro di pochi anni. È questo l’ambizioso obiettivo del Parco naturale dell’Adamello Brenta. Con l’Ing. Massimo Corradi, Responsabile dell’Ufficio tecnico-ambientale, vediamo come ci raggiungerà lo scopo prefissato.
L’energia consumata nelle strutture del parco proviene da fonti alternative?
Nell’ultimo decennio il Parco naturale Adamello Brenta si è affermato come laboratorio di applicazioni-pilota in campo energetico, tra cui innovazioni tecnologiche per produrre energia da rinnovabili finalizzata all’autoconsumo. Tra questi figura il progetto “Fossil Free” che ha previsto l’installazione di 11 impianti fotovoltaici (2 a inseguimento solare, una tettoia fotovoltaica e gli altri in falda) e di pannelli solari sulle 9 strutture in dotazione, come la sede, i centri visitatori, le foresterie, i magazzini.
L’obiettivo del Parco è di raggiungere l’autosufficienza elettrica nel giro di pochi anni. Il trend è incoraggiante: nel 2008 sono stati prodotti 4.766 kWh a fronte di un consumo di 84.981 kWh e già nel 2015 sono stati prodotti 124.479 kWh a fronte di un consumo di 155.452 kWh, pari all’80% del consumo complessivo. Per ora l’energia che viene acquistata proviene da fonti rinnovabili certificate dalla società fornitrice.
Di seguito i dati relativi all’energia elettrica prodotta mediante i pannelli fotovoltaici presso le varie strutture del Parco dal 2008 al 2015:
Adottate sistemi efficienti per razionalizzare i consumi energetici?
Sì. Il Parco ha sostituito le “vecchie” caldaie ormai obsolete con altre a condensazione e ad alto rendimento, mentre negli edifici di recente ristrutturazione ha installato caldaie alimentate a GPL, metano e biomasse. Ha installato pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria presso la sede, la Foresteria di Mavignola e la Casa Natura Villa Santi, valvole termostatiche sui termosifoni per poter regolare la temperatura nelle singole stanze, software per la programmazione elettronica del calore negli uffici e, in occasione di interventi di ristrutturazione, ha curato l’isolamento termico degli edifici (cappotto, serramenti, etc). Le lampadine tradizionali sono state sostituite con lampade a basso consumo e, nelle zone di passaggio, i sensori di movimento permettono lo spegnimento automatico dei neon-LED. L’ufficio tecnico-ambientale del Parco monitora annualmente i consumi per analizzare gli impatti ambientali e gestisce i software di programmazione.
Come avviene la gestione dei rifiuti? In particolare, di quelli boschivi?
In tutte le strutture del Parco viene effettuata la raccolta differenziata dei rifiuti e gli svuotamenti dei cestini avvengono presso le isole ecologiche urbane. Un aspetto interessante è che il Parco ha eliminato i punti di raccolta sul territorio e ha posizionato cartelli informativi “abbiamo tolto i cestini!”. Da anni si provvede alla consegna gratuita di sacchetti in mater-bi al momento dell’emissione del biglietto di ingresso nelle valli, al fine di sensibilizzare i frequentatori del Parco a riportare i propri rifiuti a casa. Il Parco dispone, all’interno del proprio territorio, anche di basi logistiche a supporto dei guardiaparco, operatori didattici, operai e servizi igienici a disposizione dei visitatori del Parco. Tali strutture, vista la loro delocalizzazione, non sono collegate alla pubblica fognatura pertanto sono dotate di fosse Imhoff per la raccolta delle acque nere, sottoposte a manutenzione annuale, con svuotamento e smaltimento dei fanghi, eseguito da una ditta specializzata.
Riguardo ai rifiuti boschivi prodotti dalle 5 squadre di operai, soprattutto imballaggi (plastica o carta), staccionate deteriorate in legno, residui provenienti dalle demolizioni di incongrui, il Parco ha sottoscritto con la Comunità delle Giudicarie e con un’azienda di igiene ambientale (Asia) le convenzioni per poter conferire i rifiuti presso i Centri Raccolta Materiali (CRM) di zona.
Disponete di un sistema di gestione delle acque?
Abbiamo installato presso tutti gli edifici contatori per la rilevazione degli effettivi consumi idrici e abbiamo sostituito gli sciacquoni vecchi a pulsante unico con altri a doppio pulsante.
Inoltre a Villa Santi è stato realizzato un impianto di raccolta dell’acqua piovana da utilizzare per i wc. In alcuni servizi igienici sul territorio a disposizione dei visitatori sono stati installati dei temporizzatori al fine di contenere il consumo di acqua.
Foto di R. Gervasoni |
Promuovete attività di informazione, ad esempio verso i bambini?
Certamente. Il Parco ha sviluppato una braccio formativo molto importante che permette di interfacciarsi con scuole, centri della cultura e turisti per diffondere un nuovo modo di rapportarsi con il mondo che li circonda: più rispettoso della natura e in armonia con l’ambiente. Tra i numerosi progetti di educazione ambientale in particolare, dal 2012 è stato sviluppato per le classi “A tutta energia!!!”, in cui insegniamo la storia dell’uomo e dell’energia.
Un progetto importante è il “Qualità Parco Scuola”, un’attestazione che il Parco rilascia alle scuole che coinvolgono attivamente gli studenti come promotori di buone pratiche ambientali.
Aderite a iniziative, anche di respiro internazionale, per la promozione di uno stile di vita attento al rispetto dell’ambiente?
Sì, in modo particolare, grazie a due strumenti internazionali: la Carta Europea del Turismo sostenibile, certificazione che ci ha concesso Europarc dal 2006, e Geopark, dal 2008 sotto l’egida dell’UNESCO. Grazie a questi strumenti coinvolgiamo il tessuto sociale per progettare insieme attività che sappiano sensibilizzare i residenti e i turisti. Per esempio da anni promuoviamo la mobilità sostenibile nelle valli per insegnare alla gente a gustarsi la vacanza a km0. Inoltre, abbiamo voluto e ottenuto nel 2014 la certificazione americana LEED EB: O&M versione 4 livello GOLD per Villa Santi, finalizzata ad aumentare l’efficienza, ridurre i consumi, le emissioni, l’impatto ambientale e soprattutto a migliorare le condizioni di comfort degli spazi interni per favorire il benessere dei clienti. Chi alloggia a Villa Santi viene a conoscenza dell’importanza ambientale di molti accorgimenti energetici ed architettonici.
Foto in anteprima di C. Grassi
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