Lo scorso 6 aprile si è svolto a Roma, nella sede del Gse, un convegno organizzato dagli Amici della Terra sul funzionamento del meccanismo dei certificati bianchi. In questa occasione il Vice Direttore generale di Assocarta, Massimo Ramunni, ha ricordato come quello cartario sia “uno dei settori più attivi nel meccanismo dei TEE: dal 2010 al 2014 ci sono state circa 500 richieste di accesso al sistema con oltre 200 progetti approvati e 330.000 tep/anno di risparmi”.
Dunque, “i TEE rappresentano uno strumento di miglioramento dell’efficienza e della competitività per il settore industriale cartario e per l’industria in generale oltre che uno strumento efficace di miglioramento dell’impatto ambientale”.
A fronte di ciò l’associazione ha sottolineato alcune criticità del meccanismo, tra cui: “Tempistiche incerte in alcuni casi, non compatibili con piani di investimento industriali; difficoltà a definire la baseline per applicazione addizionalità; difformità di valutazione di progetti identici; rischio disaffezione allo strumento per le molteplici incertezze e per la complessità; atipicità del meccanismo di rimborso dell’obbligo”.
Abbiamo approfondito con Massimo Ramunni (guarda il video) due aspetti in particolare, condivisi da molti dei relatori presenti nel corso dell’evento degli Amici della Terra: il ruolo “dell’addizionalità economica” nell’analisi dei progetti per i rilascio dei Certificarti bianchi e il rischio di revisione retroattiva dei titoli. Quest’ultimo è legato anche all’eventuale approvazione al Senato del subemendamento 34.0.100 al Ddl Concorrenza che introdurrebbe “incertezza per gli operatori”, secondo Ramunni.
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