Decreto Rinnovabili: ANEV scrive a Renzi e attacca

ScriveDopo Legambiente, anche l’ente per l’eolico contro il Decreto Rinnovabili: “si metterebbe fine alla parola eolico in Italia”

Il Decreto Rinnovabili continua a far discutere e dopo gli appelli di Legambiente e di assoRinnovabili, anche ANEV – Associazione Nazionale Energia del Vento – fa sentire la propria voce di dissenso. Il provvedimento vara il piano di incentivazioni delle risorse rinnovabili differenti dal fotovoltaico in seno a una politica di sostegno delle green economy italiana. La possibilità di porre i prestiti esistenti sul mercato a confronto unita a un programma di sostegno delle politiche green orientano le oscillazioni del settore, su cui l’intera Unione Europea ha scelto di puntare in modo significativo. I mezzi posti in essere, però, non soddisfano le associazioni di categoria.

Il Decreto Rinnovabili non convince, Presidente ANEV scrive a Renzi

Il coro di protesta contro le modalità di assegnazione dei fondi previsto dal Decreto Rinnovabili diventa sempre più nutrito. L’ANEV ha fatto sentire la propria voce tramite una lettera indirizzata al premier Mattero Renzi e firmata dal Presidente dell’associazione Simone Togni. Questi si è soffermato sulla questione eolico in Italia, sottolineando come la riduzione degli investimenti varata dal Governo potrebbe portare a un arresto del comparto in Italia, proprio nel momento di maggior crescita, espressa sia dalle nuove tecnologie di settore e sia da numeri in positivo.

Il testo – ha sottolineato Togni – propone importanti tagli agli incentivi per l’eolico, che ne ridimensionano consistentemente le prospettive di crescita e sviluppo, contrariamente, per altro, a quanto preannunciato per il Green Act, che dovrebbe puntare a rilanciare le politiche ambientali”.

Il piano, in effetti, prevede tagli drastici per il settore eolico, con riduzioni pari a 100 milioni di euro l’anno fino al 2020 tali da portare a uno stroncamento della crescita dell’eolico a tutto il suo indotto, “ con conseguenze gravissime sull’industria, sull’economia, sul lavoro, nonché sulle generazioni future”.

Un provvedimento che ANEV ritiene inappropriato se si considera che il comparto oggi “conta 27.000 addetti direttamente impegnati nel nostro Paese che è esportatore di tecnologia e componentistica nel mondo”.

Le proteste di Legambiente e assoRinnovabili

L’attacco di ANEV al Decreto Rinnovabili segue a quelli già manifestati da altri due enti del settore energie. AssoRinnovabili si era limitata a definire “insufficienti” le misure stanziate dallo Stato mentre Legambiente si era soffermata sulle modalità di assegnazione degli incentivi, ritenute arbitrarie e poco trasparenti.

Secondo l’associazione, infatti, il decreto interministeriale, sottoscritto dai ministeri dello sviluppo economico, dell’ambiente e delle politiche agricole, ha adottato criteri non oggettivi, non considerando in seno alle valutazioni il reale andamento dei diversi comparti e offrendo strumenti non rispondenti alle esigenze espresse dal mercato.


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